BUSCADERO – “Before my eyes” Review –

Written by: Fabio Cerbone, Buscadero - Luglio/Agosto 2007 

Immaginario rock classico, a cominciare dalle suggestioni "on the road" della copertina del cd, per questo piacentino, J.C.Cinel. Un passato in diverse formazioni locali e non solo, con materiale originale e cover, qualche collaborazione anche negli States, fino alla pubblicazione del suo vero esordio solista, "halfway there", un ep da cui vengono estratti un paio di brani per una compilation uscita per un'etichetta indipendente del New Mexico.Il rapporto stretto con i grandi spazi americani non è solo un'impressione dunque, ma un legame forte ribadito dai contenuti musicali di "Before my eyes"e dalla stessa esperienza di Cinel. La J.C. Band che lo accompagna da un paio d'anni sembra cucirgli addosso il sound giusto, in grado di sintetizzare le diverse fonti di ispirazione. Il merito maggiore di "Before my eyes"è proprio il contributo dei singoli musicisti (ottimo il carnet di chitarre offerte da Davide Dabusti e Marcello Minari, così come significativi gli accenti di organo e piano di Paolo "Apollo" Negri), oltre alla cura certosina degli impasti vocali, caratteristiche che rendono giustizia ad una buona prova in sede di produzione (Alberto Callegari, anche bassista in un paio di espisodi), spesso non così facile da ottenere per i prodotti italiani. Quello che colpisce in prima battuta sono gli arrangiamenti limpidi e la ricerca di un suono mainstream che dalle nostre parti è raramente reso con efficacia. Le radici musicali di Cinel affondano negli anni settanta, con richiami ed accenti southern, qualche punta hard rock e soprattutto un'impostazione vocale (apprezzabile anche la resa dei testi in inglese, semplici ma evocativi), che molto deve alla tradizione West Coast. Tuttavia due anime distinte si affacciano nel repertorio: da un parte un rock'n'roll dal cuore stradaiolo e apertamente ancorato alle radici (armonica e slide guitar che attraversano la ballad elettrica Ships in the Wind, i profumi West Coast di Dear Old Friend e dell'acustica Taking Chances, e ancora il tiro southern rock di Feel the Moment e What I See, oppure una Out in the Frontline che pare quasi avvicinarsi a certo brioso college rock americano), dall'altra qualche cadenza pop più accentuata, che di comune accordo con il suono brillante delle chitarre elettriche sembra dirigersi verso quello che un tempo si era soliti definire AOR, rock capace di svisate hard (Brush my Cymbals) ma dalla decisa impronta radiofonica (Sweet Dream, Before My Eyes, Alone in the Dark). In quest'ultimo caso Before My Eyes si mostra forse meno genuino, ma nell'attenzione per le armonie e nel gusto melodico la J.C. band riesce comunque a rendere omogeneo il materiale proposto, dodici canzoni tutte firmate dallo stesso Cinel.